mercoledì 9 agosto 2017

Gli abitanti del mare e altre storie. Lo squalo e il paguro


Sono semplici pesci, con il muso, il corpo e la testa. Son pesciolini che si tengono in mano e si agitano come quelli veri anche se di ferro dipinto. Sono gli abitanti di un mondo amato e temuto, quello che vive nell'acqua a dispetto del sole e del sale, delle reti di pescatori disillusi, di un attimo che arriva e scorre via proprio come l'ultima onda. Sono le piccole sculture di Vittorio Amadio, quelle che l'artista ha pensato e disegnato e il laser tagliato come fossero di carne e sangue, di passato e memoria, futuro e immaginazione. In fondo, giù dove la luce non batte e i riflessi arrivano superando la cristallinità dell'acqua, c'è un mondo che cogliamo solo quando riusciamo a immergerci. E non serve la muta né un respiratore perché l'aria è lì e nulla e nessuno potrà mai né toglierla né negarla. È il barlume delle ultime intelligenze che non sono mute ma figlie di un colore che sa di esistenza esuberante di palpiti.

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